Lenti intraoculari

Trattamenti:

Le lenti intraoculari

La lente intraoculare tradizionale è la lente monofocale. Essa permette la messa a fuoco ad una distanza sola, tipicamente per lontano. Il paziente deve poi indossare occhiali per la visione a distanza intermedia e per lettura. L’evoluzione della lente monofocale è la lente sempre monofocale ma torica. Questa lente è in grado di correggere anche l’astigmatismo, offrendo ai pazienti che ne sono affetti un’ottima  acuità visiva, potenzialmente senza occhiali per lontano. Più modernamente sono state rese disponibili sul mercato delle lenti ancora più evolute:

  • Lenti EDOF: queste lenti, sferiche o toriche offrono anche una buona correzione per la distanza intermedia, mentre per lettura è spesso necessario, anche se non sempre, utilizzare un’occhiale da lettura. Sono lenti che estendono la profondità del fuoco portandolo sino a 80-65 centimetri di distanza. La distanza intermedia è di fatto estremamente utilizzata nella quotidianità: si pensi ad esempio al cruscotto dell’autovettura, al navigatore satellitare, al telefonino e ad altre attività comuni come mangiare, cucinare, leggere uno spartito o guardare una vetrina.Tali lenti possono evocare lievi disturbi la sera, come modesti aloni attorno alle fonti luminose.
  • Lenti Multifocali: queste lenti, modernamente spesso a geometria difrattiva, permettono la messa a fuoco sia per lontano, sia per la distanza intermedia, sia per vicino. Spesso il loro design prevede degli anelli concentrici fatti a piccoli gradini sulla superficie della lente, responsabili della diffrazione e conseguente creazione di più fuochi (lontano, intermedio e vicino). Indicativamente, circa il 50 per cento della luce viene messo a fuoco per lontano e il 50 per cento per la media distanza e vicino.


Dalla geometria e caratteristiche dell’ottica discendono i due fattori caratterizzanti l’impiego delle lenti multifocali, ossia la necessità di una buona illuminazione soprattutto per la lettura e la visione di fenomeni come aloni o raggi attorno alle fonti luminose puntiformi quando ci si trova al buio.

Tali fenomeni sono solitamente percepiti come disturbi lievi e tendono ad essere ignorati nell’arco di qualche mese grazie ai processi di neuroadattamento. Non tutte le persone sono candidate all’impianto di lenti multifocali. Il paziente ideale è la persona che desidera emanciparsi dall’uso di occhiali anche per la lettura ed è una persona positiva che comprende e gode l’eccezionalità di non usarli (se non in rari momenti) e che quindi accetta di buon grado dei lievi disturbi o una calo della qualità della visione soprattutto alla sera. Al contrario guidatori professionisti come autotrasportatori o taxisti o persone ipercritiche non sono adatti a tale impianto.