Correzione di miopia, ipermetropia, astigmatismo con laser

Trattamenti:

Correzione di miopia, ipermetropia, astigmatismo

La correzione dei difetti refrattivi avviene tramite trattamento con laser a eccimeri. Questo laser è in grado di rimodellare il profilo della cornea, tramite ablazione della stessa, in maniera estremamente precisa e delicata. In termini pratici, il laser vaporizza un sottile strato della cornea modificandone il potere e consentendo quindi di correggere il difetto di refrazione, sia esso miopia, astigmatismo o ipermetropia. Esistono diverse tecniche laser:

  • PRK. La PRK (cheratectomia fotorefrattiva) è la tecnica che prevede, nella sua versione più diffusa, l’asportazione preventiva dell’epitelio corneale in maniera da esporre lo stroma corneale per il trattamento con il laser. Il laser a eccimeri può ora effettuare l’ablazione (asportazione) di un sottile strato dello stroma in modo da donare alla cornea un nuovo profilo ed ottenere così la correzione del difetto visivo. A fine intervento viene applicata una lente a contatto a protezione della cornea, che va tenuta per 5-7 giorni. La guarigione della cornea avverrà nell’arco di qualche giorno, con la scomparsa dei disturbi post operatori come sensazione di corpo estraneo, fotofobia e lacrimazione.  Il recupero visivo pieni si avrà dopo qualche settimana.
  • FemtoLASIK. In questa tecnica un primo laser, detto laser a femtosecondi,  scolpisce un sottile lembo di cornea dello spessore di circa 100 micron. Il lembo, detto anche flap, viene sollevato come la pagina di un libro e il laser ad eccimeri provvedere alla ablazione del tessuto corneale come avviene nella PRK, ma leggermente più in profondità. Il grosso vantaggio di questa tecnica è che il lembo o flap viene riposizionato a fine intervento, proteggendo la cornea appena trattata, senza necessità di applicazione della lente a contatto, con l’epitelio integro. La guarigione è molto più veloce rispetto alla PRK con pronto recupero visivo e minimi disturbi solo per qualche ora, o al massimo uno o due giorni.


Quando si fa la PRK? Quando è meglio la FemtoLASIK?

Non c’è una risposta univoca. In linea di massima si può affermare che i risultati delle due tecniche sono equivalenti. Attualmente la FemtoLASIK è la tecnica di elezione per la maggioranza dei pazienti con diversi gradi di miopia dato il veloce recupero visivo e i limitati disturbi post operatori, ma è particolarmente indicata nei casi di astigmatismo e di ipermetropia. Si preferisce la PRK nei pazienti che presentano cornee particolarmente sottili e in quelli che praticano sport da contatto, come boxe o arti marziali.

Quando la correzione con laser, e quando con ICL?

La decisione su quale sia la tecnica migliore dipende dal singolo caso. In linea generale, l’impianto di ICL è la soluzione d’elezione nei casi di miopia elevata, quando l’ablazione con laser ad eccimeri comporti un’asportazione eccessiva di tessuto e dunque risulti pericolosa per l’integrità della cornea. Allo stesso modo l’impianto di ICL è indicato anche nei casi di miopia più contenuta ma con spessore corneale troppo sottile per poter sopportare il trattamento con laser ad eccimeri.

Quali esami sono necessari per la valutazione della operabilità?

L’idoneità al trattamento passa attraverso l’anamnesi, ossia la raccolta della storia clinica generale e specialistica, che deve valutare la familiarità per patologie oculari, la  stabilità del difetto visivo, la presenza di allergie a farmaci. Il successivo esame obiettivo valuta l’entità del difetto visivo (refrazione), sia in miosi sia in cicloplegia, per decidere quale sarà l’entità del trattamento, ed esclude la presenza di patologie come le ectasie corneali, soprattutto il cheratocono, che controindicano il trattamento laser. L’esame fondamentale in tal senso è la tomografia-topografia corneale. L’esame permette di valutare parametri fondamentali per la corretta impostazione del trattamento, come lo spessore corneale (pachimetria), la dimensione della cornea e la sua forma. La tomografia corneale permette la determinazione della curvatura sia della faccia anteriore sia di quella posteriore della cornea, permettendo di determinare eventuali anomalie come quelle indotte dal cheratocono.

La tomografia, oltre che per il trattamento con laser ad eccimeri, è essenziale anche in caso di impianto di ICL. Per tale impianto, infatti, è necessaria la determinazione della profondità della camera anteriore così come della dimensione della cornea.